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Contratto Scuola, regole su aumenti e arretrati

lentepubblica.it • 27 Aprile 2018

contratto-scuola-aumenti-arretratiDopo la firma dei sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola ed FGU Gilda sono arrivate interessanti novità, all’interno del Contratto Scuola, su aumenti e arretrati. Vediamo in sintesi cosa c’è di nuovo.


Contratto Scuola, regole su aumenti e arretrati. Il rinnovo del contratto del comparto Scuola è diventato definitivo con la firma che sindacati e Aran hanno posto sul testo dell’accordo. Le nuove tabelle stipendiali sono state introdotte dal rinnovo, così da riconoscere a docenti, personale ATA e ricercatori gli aumenti di stipendio previsti.

 

Nel dettaglio, ricordiamo che per il 2018 il rinnovo di contratto riconosce un aumento medio di 96€ lordi per chi insegna nelle scuole, di 105€ per i docenti dell’Afam84,50€ per gli ATA.

 

L’aumento di stipendio sarà correlato al ruolo e all’anzianità di servizio: ad esempio per gli insegnanti si parte da un minimo di 85,50€ fino a superare i 110€.

 

Salvaguardato, per le fasce retributive più basse, il bonus di 80 euro.

 

A maggio arriveranno gli arretrati, “una tantum” che potrà oscillare, a seconda dei profili, fino a 6/700 euro. Con il cedolino di giugno invece scatteranno gli aumenti veri e propri, fra gli 80 e i 110 euro lordi mensili. Potrebbe esserci però una emissione speciale per gli arretrati, come accaduto per gli statali.

 

Per un maestro di scuola elementare o dell’infanzia gli arretrati saranno compresi tra i 248 e i 359 euro netti in base all’anzianità di servizio. Gli assistenti amministrativi delle segreterie scolastiche avranno un arretrato compreso tra i 218 e i 291 euro netti. I collaboratori scolastici (i bidelli) avranno in busta paga un arretrato compreso tra i 195 e i 252 euro netti secondo l’anzianità di servizio.

 

Gli incrementi degli stipendi riguarderanno anche i docenti precari, che, durante il periodo di supplenza, ricevono sempre uno  stipendio riferito al primo scaglione di anzianità (0-8).

 

Il CCNL non comprende variazioni dell’orario di servizio e a restare invariate saranno anche la distribuzione di ferie e permessi, per docenti e Ata. Per quanto riguarda le sanzioni disciplinari, invece, saranno formulate regolamentazioni apposite in un secondo momento.

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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